Castello di Castiglione Mantovano

Castello difensivo eretto nel 1228

Il primo castello fu, secondo una leggenda, quello del generale romano Stilicone, eretto per difendersi dai barbari Visigoti. Sui suoi resti sarebbe poi stato innalzato, nel 1228, l’attuale castello medievale, il più regolare castello-recinto del mantovano. La sua pianta, prossima al quadrato, è circondata da cortine in origine merlate realizzate con ciottoli di fiume. Protetto da un alto terrapieno, il castello è lambito su due lati dal canale Molinella. Ai quattro angoli del recinto, a metà delle cortine dei lati est ed ovest e sul fronte sud si trovano i resti di sette basse torri scudate. Quelle d’angolo presentano una rotazione di quarantacinque gradi, così da garantire una più efficace difesa. I fronti principali della fortezza, rivolti a nord e a sud, sono protetti da due alte torri interamente realizzate in mattoni. 

Queste hanno una pianta quadrangolare, sono coperte da una volta a crociera e sono fiancheggiate da una porta d’ingresso ogivale, in origine preceduta da un rivellino a camera con ponti levatoi. Il castello, posto sulla linea di confine tra mantovano e veronese, ebbe una grande importanza strategica, confermata dai continui interventi di adeguamento in esso operati dai Gonzaga, che ne rinforzarono a più riprese la funzione difensiva e nel 1484 ne affidarono l’incarico a Luca Fancelli. Il degrado inizia un secolo dopo e nel ‘700 il fortilizio risulta in rovina. Trasformato in una corte rurale chiusa, conserva accanto all’arco d’ingresso del fronte nord la casa padronale. All’interno, sul lato sinistro rispetto all’ingresso, c’è una cortina continua di abitazioni, mentre altre sorgono sparse all’interno del recinto.

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